04
Ott

Gli chef, questi strani esseri che parlano col cibo. Pur sempre esseri umani sono, ognuno di loro coi loro sogni, le loro idee sulla vita e sulle cose, le loro ansie e il loro passato. Mi diverte e mi incuriosisce molto fagli domande, scoprirne i lati umani e imparare a conoscerli fuori dal loro habitat naturale. Comincio così questa serie di articoli proprio con lo chef Simone. Simone Martorana Un ragazzo, prima che uno chef, coi piedi per terra. Senza farfalle in testa se non quelle dettate dalle sue ambizioni. Un ragazzo di cui ci si può fidare e su cui contare sempre.
Ho scelto per la prima intervista 5 domande, alle quali lo chef Simone Martorana ha gentilmente risposto in questo articolo. Toccherà anche agli altri. Alla fine vedremo le differenze?
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Come vedi il futuro del food in Italia?
Il futuro del food in Italia per me è in crescita, anche se ancora trovo bassa qualità in molti ristoranti a livello di prodotti. Ora con i social e e i vari portali dedicati al tema, è più facile scovare il posto che ci potrebbe andare a genio. Il gusto non cambia si evolve , molta gente si è stancata di mangiare al ristorante cose che potrebbe farsi da solo a casa.
2. I giovani cercano ancora lavoro nella ristorazione?
I giovani all’ inizio della loro carriera lavorativa dovrebbero pretendere molto di meno. Il mondo della cucina è difficile, vi faccio un esempio. Un ristorante che prende un giovane a lavorare cosa può dare in più al ristorante, in fondo è solo un peso stargli appresso. Quindi il giovane dovrebbe essere grato di stare lì a rubare con gli occhi questo mestiere.
Purtroppo la colpa ricade anche su i genitori che giustamente non vogliono che suo figlio venga “sfruttato”, ma chiunque ha fatto questo mestiere sà che la gavetta è la parte più importante della formazione. Sacrificio e umiltà.
3. Perchè fai questo lavoro?
Faccio questo lavoro perchè l’ ho sempre sentito mio, come un presagio fin da piccino. Mia madre mi racconta di quando a 4 anni giocavo con le pentole che erano in dispensa, con gli spaghetti o con il mattarello, insomma mi piaceva intrugliare e girare il sugo. Dà piccolo vedevo il mondo della cucina come magia e il cuoco era il mio mago preferito.
4. Perde o guadagna la cucina italiana con l’ invasione di ristoranti e pseudo ristoranti stranieri?
Ben vengano i ristoranti di altre culture. Purchè di livello, con prodotti veri, con cuochi che sono a tema. Farei chiudere tutti quei pseudo ristoranti che offrono prodotti e piatti completi a 3 euro a porzione. La cucina italiana rimane il top, ma gli ignoranti, un pò per necessità e un pò perchè ignorano, a volte preferiscono andare dal cinese per mangiare con la formula all you can eat invece di un bel 200 gr di spaghetti al pomodoro e basilico.
5. I legami tra le varie figure in cucina. Quale è il tuo pensiero?
Legami e rapporti sono fondamentali perchè il dialogo porta al successo. La cucina è un lavoro di squadra. Avete mai visto una squadra che vince quando ognuno fa quello che vuole? La cucina non è il singolo che la fà, è il complesso. Io porto sempre l’ esempio della piramide, se le basi non sono solidi la cima crolla. Quindi dal lavapiatti allo chef , tutti sono fondamentali.
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Chef, NewsFood, Simone Martorana
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